Stefano Iozzo intervista Mattia Picariello



Ecco a voi in esclusiva mondiale la prima intervista al N1 Mattia Picariello.

Intervista a cura di Stefano Iozzo:
il più grande intellettuale in vita che il padel amatoriale abbia mai conosciuto.

Mattia ci accoglie nello spogliatoio del suo circolo: arredato con garbo, sembra più il budoir di una nobildonna che il luogo dove il campionissimo si rilassa dopo un match.
Mattia è immancabilmente a torso nudo con la leggendaria ceretta a V di vittoria.

Innanzitutto grazie per il tempo che mi concedi, so che è un periodo molto caotico per te. Come stai?
Di getto ti direi stanco, poi penso alle persone che lavorano davvero (sottolinea il davvero con il cipiglio del sindacalista ndr) e penso che nonostante i mille impegni non posso che ritenermi un privilegiato.
Faccio un lavoro che mi piace è ho la possibilità di girare tutto il quadrante Sud Est di Roma.
Sono fortunato.

La fortuna non credo che basti per essere il n1 della Roma Padel Gang per quasi due anni consecutivi
No certo, la fortuna da sola non basta.
Serve sacrificio e spirto di abnegazione, in questo sono fortunato perché quando da ragazzo aiutavo mio padre nell'attività di famiglia (il nonno di Mattia è stato un ladro di fama mondiale e anche suo padre negli anni 80 è saltato agli onori della cronaca per il furto di diverse grondaie in rame nella zona di Monte Rotondo ndr) erano tante le mattine in cui all'alba non volevo alzarmi, quel piede di porco alle 5 di mattina pesava come un macigno.
Ora devo dire che tutta quella fatica mi è servita.

in campo sei spesso, però, protagonista di gesti che sembrano lontani dal rigore di un infanzia passata a lavorare più che a divertirsi. Le tue intemperanze sono famose quasi quanto le tue uscite di parete.
Come spieghi questa cosa?
(Resta in silenzio per qualche secondo fissando un enorme buco che gli scopre l'alluce del piede destro)
Ma vedi Stefano, io non direi che le mie "intemperanze" siano una forma di mancanza di rispetto verso i miei avversari o, come hai voluto intendere tu, verso il mio retaggio culturale.
Io credo che è facile puntare il dito verso qualcuno che noi riteniamo un simbolo, solamente perché dotato di un talento sportivo, e dire "beh con tutto quello che guadagna dovrebbe ricordarsi che ci sono i bambini che lo guardano".
Io quando sono in campo sputo il sangue e se per restare concentrato alle volte mi escono delle imprecazioni fa parte di un processo di training autogeno che seguo da quando sono juniores.

Urlare "_*Mannaggia quella bxxxxxxxxxx della Mxxxxxx pozza sgorgaje sangue dal cxxxx_ " tu lo chiami training autogeno?
Una frase così estrapolata dal contesto è ovvio che fa un certo effetto.

Capisco
Ma torniamo al Padel Giocato, è vero che nel 2021 dopo aver perso la finale del Master contro Moscarelli Di Costantini hai pensato di smettere
(ride)
Cosa non vi inventereste pur di vendere quattro copie eh?
Allora ti racconto come è andata la storia del ritiro.
La sera dopo la finale del Master durante una cena con quelli che reputavo amici, ho detto scherzando qualcuno ha 20€ da prestarmi che devo riempire una tanica di benzina per dare fuoco a un garage che ho in affitto a Centocelle? Sto a fa' un impiccio con l'assicurazione che se me dice bene il prox anno sto in Thailandia.
Ecco, evidentemente questa frase riportata in malo modo alla carta stampata ha fatto nascere le voci sul fatto che volessi ritirarmi.

quindi niente di vero? Giocherai ancora a Padel nel futuro prossimo?
Possiamo tranquillizzare i tuoi tifosi?
Assolutamente sì.
Non mi ritiro.
E ti dirò di più quest'anno lo vinco quel Porco Xxx di Master.

Lo sai che Porco Xxx non si può scrivere su un giornale vero?
Ho detto Zio.

no no,hai detto proprio Dio
Ma che so matto che dico Porco Xxx?

Lo hai appena rifatto
Ma che davvero Porca Maxxxxxxx?


Chiedo scusa.

L'avversario più ostico?
Me stesso.

Il compagno perfetto?
Gianpaolo Muzi.

Gianluca?
Sì quello.

La partita che vorresti rigiocare?
Italia Zambia 0-4

Grazie Mattia
Grazie a te.